14 consiglieri contrari, 12 consiglieri favorevoli e 1 consigliere astenuto 3 consiglieri assenti, così ieri giovedì 19 gennaio i rappresentanti eletti dai cittadini corsichesi in consiglio comunale hanno deciso che i cittadini, coloro che li hanno eletti, non hanno il diritto di esprimersi sull'opportunità o meno di costruire un nuovo municipio (un'opera che costerà dai 12 ai 15 milioni d’euro).
Le 1500 firme raccolte dal comitato Decidiamo Insieme non sono state sufficienti a determinare una decisione: dare la parola alla città, che sarebbe stata in linea con la sbandierata volontà di favorire la partecipazione che era nel programma elettorale della maggioranza che ha sostenuto l'elezione di Maria Ferrucci a sindaco di Corsico nel 2010.
Come comitato pensiamo che così facendo i consiglieri di maggioranza che hanno con il loro voto negato l'opportunità ai cittadini di esprimersi su una scelta cosi importante, non contenuta nel programma elettorale, e che prevede alienazione di proprietà comunali (leggi di tutti i cittadini non delle amministrazioni) sia grave.
Al danno si unisce la beffa, prima i consiglieri votano no alla consultazione dei cittadini nel merito di una scelta e poi approvano un ordine del giorno che prevede di consultarli con lettera a casa su dove ubicare il nuovo municipio.
Lo stesso comunicato dell’ufficio stampa del comune di Corsico nel quale si legge:
"Confronto costante, partecipazione continua, condivisione, ma anche una consultazione: il Consiglio comunale riunitosi ieri sera per discutere la petizione popolare sul nuovo municipio, ha votato a maggioranza (16 favorevoli e 10 contrari) un ordine del giorno che impegna l'Amministrazione ad attivare una consultazione dei cittadini sulla localizzazione del nuovo edificio che accorperà le attuali sedi, consentendo significativi risparmi di risorse da destinare alla città. Non è stata, invece, accolta la nuova richiesta di stralciare il progetto dal Piano di governo del territorio adottato nell'ottobre scorso."
E' l'esempio di come non solo si fa cattiva informazione, ma non si ha neppure il coraggio di difendere le proprie posizioni, per cui si nasconde il dirigismo dietro fiumi di parole.
Sarebbe stato più onesto dire:
i cittadini di corsico non hanno la capacità né la maturità di decidere cos'è meglio per la propria città, siamo noi i consiglieri a decidere per loro.
Ora è veramente singolare che rappresentanti di forze politiche che hanno sostenuto i referendum contro la privatizzazione dell'acqua e il nucleare invitando i cittadini ad andare a votare nel giugno scorso e giudicato positiva l'espressione democratica, oggi la neghino questa possibilità ai corsichesi .
Pochi giorni fa una cittadina di corsico
In quell'appello noi ci riconoscevamo così com’e crediamo molti cittadini corsichesi, purtroppo quell'appello non è stato ascoltato.
Il regolamento e lo statuto del comune di Corsico prevedono la possibilità del referendum sia consultivo che abrogativo su scelte amministrative occorrono rispettivamente l'8% o il 10% dei cittadini per attivare tale strumento. Nelle prossime settimane promuoveremo un incontro pubblico per verificare l'opportunità di attivare tale strumento di democrazia.
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